Cosa significa normalizzare

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In matematica

Normalizzare significa esprimere un valore come percentuale di un altro valore considerato di riferimento. In questo modo i dati normalizzati risultato maggiormente confrontabili tra di loro dato che vengono rapportarti ad una misura comune.

 

In elettromiografia superficiale

Normalizzare una misura elettromiografica significa rilevare l’attività elettrica generata durante la contrazione di un muscolo in una particolare condizione. Solitamente questa condizione deve essere altamente ripetibile e di facile esecuzione come ad esempio una massima contrazione statica (isometrica). Assumendo l’ipotesi che un muscolo in massima contrazione statica esegua uno sforzo pari al 100% del suo massimale, l’attività elettrica (normalizzata) prodotta durante qualsiasi altro esercizio indicherà l’impegno necessario per eseguire il gesto in esame.

 

Questo procedimento generale può essere applicato a ciascun singolo distretto muscolare indagabile tramite elettromiografia superficiale, ed è possibile identificare lo sforzo massimale di ciascun muscolo pensando ad una prova specifica di massima contrazione statica per quel dato muscolo.

 

Nella pratica clinica

Nel momento in cui si va ad analizzare l’attività elettrica di più gruppi muscolari contemporaneamente, i valori puri di queste singole misurazioni saranno proporzionali alla forza di contrazione specifica di ciascun muscolo. Misurazioni assolute di questo tipo tuttavia non forniscono informazioni su quanto ciascun muscolo è stato coinvolto rispetto alla sua contrazione massimale.

 

Esempio

Si vuole valutare l’attività di 3 muscoli durante un esercizio di contrazione e quanto ciascun muscolo viene coinvolto:

  • In Figura 1 è possibile notare l’attività elettrica pura di questi 3 muscoli differenti. I valori registrati sono proporzionali all’intensità con cui quei muscoli si sono contratti nello svolgere un particolare esercizio. Da questi grafici si evince quindi quanta attività elettrica è in grado di generare uno specifico muscolo durante una specifica azione. Nelle condizioni date quindi, i rapporti di forza tra i tre muscoli vedono il muscolo evidenziato dal cerchio “vincitore” in quanto risulta essere quello che ha generato un’attività elettrica maggiore.
  • In Figura 2 sono rappresentate invece le medesime attività elettriche dei 3 muscoli precedentemente menzionati. In questo caso i valori sono stati normalizzati rispetto allo sforzo massimale di ciascun muscolo. Questo significa che i grafici con i valori più alti saranno quelli dei muscoli che sono stati maggiormente coinvolti rispetto alla propria massiva attività di contrazione intrinseca (indipendentemente dalla loro massa e quindi capacità di generare voltaggio elettrico!). La prima cosa che si può notare è che risultano cambiati i rapporti di forza, e ora il muscolo evidenziato dal cerchio appare quello minimamente reclutato durante l’esercizio di contrazione.

 

Concludendo quindi, entrambe le serie di grafici fornisco informazioni utili:

  • Se vogliamo individuare l’ordine e la durata di attivazione possiamo fare riferimento ai valori puri (Figura 1)
  • Se invece vogliamo capire quanto un muscolo è impegnato (che sforzo fa) rispetto alla sua massima capacità di contrazione bisognerà analizzare i valori normalizzati (Figura 2).

 

In ultima analisi in si può affermare che sebbene il muscolo evidenziato dal cerchio, per via delle sue caratteristiche specifiche di forza, sia stato quello in grado di generare una maggiore attività elettrica, in realtà è risultato essere quello meno coinvolto in termini di reclutamento.